Cari genitori, care famiglie,
in questo periodo così inconsueto e che stravolge i nostri ritmi di vita vorremmo farvi sentire la nostra
presenza anche se non possiamo, per il momento, stare insieme come vorremmo .
Come educatori e come operatori tutti della nostra scuola, dopo aver accolto le preoccupazioni, i giorni
pensierosi ed aver assunto comportamenti precauzionali, intendiamo condividere con voi l’idea di
cogliere questo tempo anche per riflettere un po’ su ciò che possiamo preservare e tenere vivo in noi.
Cambiare le abitudini, frenare bruscamente, genera una forma di sgomento, con sentimenti che possono
andare dallo stupore, alla paura, alla rabbia; tutti sentimenti che vanno compresi ma anche messi da una
parte per tentare di fare spazio a sentimenti nuovi.
Possiamo usare questo tempo per vedere le cose da una prospettiva diversa: insistere ancora di più nel
cercare la bellezza delle cose che viviamo e delle persone che abbiamo accanto, chiedendoci cosa sono
le cose importanti del nostro quotidiano, sapendo sentire quelle che ci mancano davvero perché non le
abbiamo più, in modo che quando riprenderemo la consuetudine queste scelte ci facciano da guida per
costruire ponti nuovi, strade nuove per vivere bene.
Cercate un tempo per rallentare la frenesia, un tempo per stare con i bambini, per rassicurarli, per dire
loro che è possibile godere del tempo anche senza averlo tutto scandito.
Spesso abbiamo parlato, vi ricordate, di “noia”, di tempo all’aperto, di quel tempo apparentemente
“vuoto” che diventa generatore di giochi e interessi nuovi. Approfittatene e siate comunque attori attivi
del vostro tempo con i vostri bambini.
Restare umani e solidali nel cuore in questo momento ci pare un modo per stare insieme comunque,
“solo in questo modo infatti potremo superare ogni indifferenza e tornare, o addirittura iniziare, a gioire al
cospetto di quelle opere e quegli eventi capaci di stringerci il cuore. Perché cercare e custodire la
bellezza è la via privilegiata per onorare il compito che attende la nostra vita” (Vito Mancuso, La via della
bellezza, 2018)
Così speriamo che tutti i “buongiorno”, i “ben arrivati”, gli “a domani” che giornalmente vi rivolgiamo vi
arrivino comunque, come gli sguardi d’intesa, le braccia protratte ad accogliere i vostri bambini, gli
abbracci che talvolta ci scambiamo reciprocamente.
Ci auguriamo che vi arrivi il nostro ascolto, la nostra disponibilità a parlare, che possiate vedere
comunque i nostri sorrisi e le parole di sostegno che cerchiamo di rivolgervi.
Ai bambini e alle bambine tutto il nostro affetto, ma loro questo già lo sanno e li aspettiamo a braccia
aperte, colme di gioia per incontrarci di nuovo.
Abbiamo anche noi bisogno del vostro sostegno e vicinanza perché “per crescere un bambino serve un
villaggio intero” (proverbio africano)
Scuola dell’Infanzia Sebastiano Corradi, marzo 2020